Definizione:
è una manovra che prevede l’utilizzo di uno strumento endoscopico (ureteroscopio) che consente l’accesso attraverso l’uretere per il trattamento delle neoplasie ureterali generalmente di basso grado e stadio patologico.
Indicazioni:
- neoplasie ureterali con bassa aggressività;
- neoplasie ureterali in pazienti con rene unico (chirurgico o congenito);
- neoplasie ureterali in pazienti con insufficienza renale o altre patologie giudicati non candidabili a chirurgia demolitiva.
Descrizione della tecnica:
la tecnica prevede l’uso di uno strumento endoscopico (ureteroscopio rigido o semirigido) che introdotto in vescica attraverso l’uretra consente la visualizzazione del meato ureterale ed il suo incannulamento.
Le caratteristiche dell’ureteroscopio sono tali da permettere l’esame diretto dell’uretere seguendone il decorso. Grazie allo strumentario opzionale di cui è dotato l’ureteroscopio è possibile effettuare esami bioptici (prelievi di campioni di tessuti), trattamenti terapeutici (asportazione di neoformazioni, coagulazione o folgorazione laser). Dopo aver asportato la neoplasia, la base verrà diatermocoagulata o folgorata con laser al fine di completare l’eradicazione della neoplasia e di eseguirne l’emostasi.
Un tutore ureterale verrà mantenuto in sede da 3-4 giorni a 2-4 settimane a seconda del numero delle neoformazioni, dell’ampiezza della base di impianto della neoplasia e dello stato dell’uretere.
Preparazione all’intervento
Preparazione analoga agli altri interventi per via endoscopica:
- digiuno dalla mezzanotte (del giorno precedente l’intervento);
- dieta priva di scorie ed eventuale clistere evacuativo;
- tricotomia;
- profilassi antibiotica;
- profilassi antitrombotica nel caso di particolari problematiche del paziente.
Durata dell’intervento:
l’intervento prevede una durata di circa 30 minuti, salvo complicazioni che possano richiede manovre aggiuntive.
Tipo e durata del ricovero:
è previsto un ricovero ordinario con degenza media da 2 a 5 giorni.
Risultati:
- i risultati riportano il 64.7% di pazienti liberi da recidive a due anni;
- ottimi i risultati nel caso di pazienti con un solo rene (congenito o chirurgico), nei quali la tecnica evita o ritarda la terapia dialitica.
Vantaggi:
- bassa morbilità;
- terapia conservativa;
- terapia eseguibile in pazienti con: rene unico (congenito o chirurgico), neoplasie ureterali bilaterali, severa compromissione della funzionalità renale.
Svantaggi:
- rocedura da eseguire in anestesia generale specie per localizzazioni nell’uretere prossimale;
- possibilità di reinterventi;
- possibili stimoli irritativi nel periodo post-operatorio.
Effetti collaterali:
reflussi vescico-ureterali nei portatori di tutori vescico-ureterali.
Complicanze:
- perforazione dell’uretere durante l’intervento;
- stenosi post-operatorie (tardive);
- infezioni delle alte vie urinarie.
Attenzione da porre alla dimissione:
alla dimissione viene suggerito un periodo di vita morigerata (ridotto stress fisico, abbondante idratazione).
La normale attività lavorativa, per quanto attiene alla procedura, può essere ripresa dopo circa una settimana dalla dimissione, salvo imprevisti.
Come comportarsi in caso di complicanze insorte dopo la dimissione:
in caso di ematuria o dolore di tipo colico sarà opportuno contattare l’urologo di riferimento.
Nel caso della persistenza o comparsa di stimoli irritativi o febbre, il paziente può rivolgersi al suo medico curante come prima istanza.
Controlli
I controlli prevedono:
- periodici esami cistoscopici (conformi ai vigenti protocolli);
- citologia urinaria;
- valutazione semestrale con ureteropielografia o ureteroscopia.