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DIRIGENTE MEDICO UOC Urologia
Nuovo Ospedale S.Giuseppe - Empoli
Dottorato di Ricerca in Scienze Chirurgiche, Anestesiologiche e dell'Emergenza - Università di Pisa

Procedure diagnostiche sull’uretra

Uretroscopia transperineale
Uretroscopia
Biopsia dell’uretra
Biopsia del tessuto periuretrale
Cistografia retrograda
Profilo pressorio uretrale
Calibratura dell’uretra

Definizione:
le procedure diagnostiche sull’uretra comprendono una serie di esami clinici finalizzati ad evidenziare le patologie uretrali e le condizioni locali del canale uretrale che possono orientare verso la scelta terapeutica più idonea.
Questi esami sono:

  • Profilo pressorio uretrale;
  • Uretrocistografia;
  • Ecografia uretrale;
  • Uretroscopia;
  • Ecografia apparato urinario;
  • Biopsia dell’uretra;
  • Calibratura dell’uretra.

L’urologo stabilisce di volta in volta quale esame effettuare per chiarire il dubbio diagnostico.

L’uretroscopia:
consiste nello studio endoscopico diretto del lume uretrale ed evidenzia eventuali restringimenti (stenosi, valvole uretrali), dilatazioni (diverticoli), false strade, duplicità del canale, orifizi di fistole, lesioni diplasiche sospette, peli, calcoli, presumibile funzionalità degli sfinteri, ostruzioni cervico-uretrali. Nei pazienti con uretrostomia perineale, in seguito ad intervento chirurgico (uretroplastica 1° tempo) di riparazione di stenosi uretrale, l’uretroscopia attraverso l’apertura urinaria perineale (uretroscopia trans-perineale) studia le condizioni dell’uretra a monte del neomeato perineale. Allo scopo di risolvere tutti i dubbi diagnostici nelle migliori condizioni possibili (evitando anche il disagio in pazienti psicologicamente provati da ripetute manovre sull’apparato urinario) può essere utile eseguire l’uretroscopia in narcosi.

Biopsia dell’uretra e dei tessuti periuretrali:
è una procedura effettuata in anestesia locale che ha lo scopo di studiare le lesioni displasiche sospette a livello uretrale e dei tessuti periuretrali.

L’Uretrocistografia:
è l’esame fondamentale nello studio delle patologie uretrali. Consiste nello studio radiologico dell’uretra e della vescica tramite mezzo di contrasto. Lo studio comprende una fase retrograda in cui il mezzo di contrasto, a seconda delle circostanze, viene introdotto nell’uretra attraverso una cannula appoggiata al meato uretrale esterno o un catetere il cui palloncino viene gonfiato nel primi 2 cm dell’uretra allo scopo di impedire la fuoriuscita del catetere e del mezzo di contrasto stesso durante l’esecuzione dell’esame. Durante questa fase (fase retrograda) viene studiato il tratto di uretra anteriore (uretra peniena e bulbare). Successivamente viene effettuato uno studio (fase anterograda) di tutta l’uretra, anteriore (uretra peniena e bulbare) e posteriore (prostatica e membranosa), durante la minzione del paziente. L’esame consente anche di studiare la vescica e le patologie relative.
Lo studio radiologico viene eseguito con materiale di contrasto adatto ad essere iniettato per via endovenosa poiché talvolta può verificarsi uno stravaso dal lume uretrale nei corpi cavernosi e nei vasi circostanti: dopo l’uretrografia è rara, ma possibile, la comparsa di reazioni allergiche, come pure quella di accessi febbrili; possibili sono anche gli episodi di uretrorragia e di ritenzione acuta d’urina.

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