Definizione:
É l’intervento di asportazione del didimo, dell’epididimo e del tratto prossimale del funicolo spermatico.
Indicazioni:
Lo si esegue in caso di tumore maligno testicolare.
Descrizione della tecnica:
La via di accesso al sacco scrotale è soltanto inquinale.
Accesso inguinale in caso di neoplasia primitiva del testicolo. Tale via di accesso evita l’interruzione dei linfatici scrotali che rischierebbe di modificare il cammino di eventuali metastasi tumorali ed inoltre consente l’asportazione del funicolo spermatico fino all’anello inguinale interno. Tale via di accesso permette il posizionamento endoscrotale di eventuale protesi.
Preparazione all’intervento:
Antibioticoterapia preoperatoria e tricotomia locale.
Durata dell’intervento:
30 minuti
Tipo e durata del ricovero:
L’intervento può essere eseguito in anestesia locale, regionale o generale. Pertanto si può effettuare in One Day Surgery o ricovero ordinario (da preferirsi in caso di patologie concomitanti aggravanti il rischio operatorio).
Risultati:
In genere ottimi
Complicanze:
Il maggior rischio dell’orchiectomia è l’emorragia dal cordone spermatico inciso. Se tale emorragia occorre potrebbe essere necessaria un’esplorazione per drenare l’ematoma.
Altra complicanza può essere l’infezione della ferita con possibile formazione di ascesso. Anche in questo caso è necessaria l’esplorazione della ferita.
Infine si ricorda l’edema scrotale.
Attenzioni alle dimissioni:
Il paziente dovrebbe evitare attività fisica intensa per almeno 6 settimane. E’ utile fornire allo scroto un sostegno (sospensorio) per cercare di evitare o ridurre l’edema post-operatorio. Consigliare antibioticoterapia sistemica almeno per 5 gg.
Come comportarsi in caso di complicanze dopo la dimissione:
L’aumento di volume dello scroto per la formazione di un ematoma o di un ascesso richiede il drenaggio.
Controlli:
Il tipo dei controlli e la cadenza con cui effettuarli verranno specificati nella lettera di dimissione definitiva alla luce del referto dell’esame istologico.