Definizione:
è una tecnica mini-invasiva che viene applicata nel trattamento della calcolosi ureterale.
Descrizione della tecnica:
l’intervento viene praticato in anestesia generale o periferica in relazione alla posizione del calcolo e alle preferenze del paziente. Oggi la tecnica più diffusa è quella con l’uso di un piccolo strumento rigido di calibro variabile da 2,5 a 3,5 mm. Quasi sempre questo strumento entra nell’uretere senza necessità di dilatazione preliminare; raggiunto il calcolo, questo può essere frantumato con varie forme di energie fra le quali si preferisce quella LASER.
A fine procedura generalmente viene lasciato un catetere ureterale per poche ore. Nel caso in cui esistano molti frammenti con migrazione qualcuno nell’uretere alto o si sia provocata una lacerazione ureterale, viene lasciato uno stent doppio J per 2-3 settimane.
Preparazione:
È raccomandata una buona pulizia intestinale (per la necessità di controllo radioscopico) e una profilassi con antibiotici per os.
Durata della procedura:
la litotrissia ureteroscopica di solito è una procedura di breve durata (da pochi minuti ad 1 ora). In alcuni casi può essere più lunga (calcolosi di grosse dimensioni resistenti alla frammentazione o calcolosi impattate da molto tempo con edema cospicuo della parete ureterale).
Tipo e durata del ricovero:
viene di solito eseguita in regime di Day Surgery.
Vantaggi:
È una tecnica con bassa percentuale di complicanze; eseguibile in tempi spesso molto brevi; con percentuali di successo molto elevate; con tempi di ospedalizzazione molto ridotti ed immediato recupero alle attività lavorative.
Svantaggi:
richiede anestesia generale o periferica; può non essere risolutiva completamente quando si verifichi involontariamente la retropulsione di un grosso frammento da trattare con l’ESWL.
Complicanze:
le complicanze del trattamento ureteroscopico della calcolosi ureterale sono le stesse di una ureteroscopia eseguita per altri motivi: ematuria, perforazione ureterale, distacco ureterale, urosepsi post-operatoria, stenosi ureterali a distanza.
Come comportarsi in caso di complicanze a domicilio:
in caso di febbre in prima istanza consultare il medico curante che provvederà a capire la provenienza dell’episodio febbrile e a curarlo opportunamente: se questo non passa rapidamente è opportuno riconsultare l’urologo che provvederà ad affrontare il problema.
Controlli:
dopo aver praticato la terapia antibiotica deve essere eseguita una urinocoltura.
Se è stato posizionato uno stent, questo deve essere rimosso dopo 2-4 settimane.
Generalmente vengono programmati controlli ecografici e radiologici (Rx diretta addome) per verificare la completa risoluzione della litiasi.